3 giorni ad Hong Kong: tra modernità e tradizione, il nostro diario di viaggio – Giorno 1

Ciò che ci ha più colpito di Hong Kong è il fatto di unire perfettamente la modernità alla tradizione.
Hong Kong fa parte della Repubblica Popolare Cinese, ma è uno stato autonomo, tanto che ha una moneta tutta sua, il dollaro di Hong Kong. È stata per molti anni colonia inglese, ma nonostante le influenze occidentali molto evidenti, è rimasto ancora qualcosa della Cina tradizionale, la parte più autentica.
Siamo stati in questa metropoli 72 ore piene e sono bastate per cogliere l’essenza di questo paese. Anche se uno/due giorni in più ci saremmo fermati volentieri.

Giorno 1:
Siamo atterrati ad Hong Kong poco prima dell’alba, che a causa delle nuvole, non abbiamo potuto ammirare. Dopo aver trovato l’hotel abbiamo iniziato la nostra esplorazione dalla Hong Kong Island.

Hong Kong Island è ricca di grattacieli, palazzoni e modernità, perdersi tra le sue strade è molto semplice. Scesi dalla metropolitana seguiamo le indicazioni per il Peack Tram che ci porta fino al Victoria Peack per vedere la metropoli dall’alto. Avendo la Octopus Card possiamo saltare la coda alla cassa e andare direttamente a quella della funivia.

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Photo credit: Eli and Fabi

Questa funivia è antichissima e con una pendenza molto elevata, tanto che sembra di essere perpendocolari ai grattacieli.
Arrivati in cima, ci ritroviamo all’interno di un “centro commerciale”, cerchiamo l’uscita ci dirigiamo lungo la passeggiata del Victoria Peack. Da qui la vista è incredibile, si può ammirare tutta la baia di Hong Kong la sua bellezza. Da questo punto di vista ci rendiamo conto di essere in una vera “giungla urbana” ricca di vegetazioni e di palazzi.

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Photo Credit: Eli and Fabi

Per tornare giù riprendiamo la funivia, meno piena rispetto all’andata e in pochi minuti siamo di nuovo in cammino.
Altra attrazione di questa zona di Hong Kong è il Mid Levels Escalator, la scala mobile più lunga del mondo.

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Photo credit: Eli and Fabi

Una serie di scale mobili che si arrampicano sull’isola collegando due quartieri. La cosa bella di queste scale, oltre al fatto di non dover faticare visto che Hong Kong è tutta in salita, è che si possono ammirare le diverse facce di Hong Kong: i grattacieli moderni, i palazzoni decandenti, i negozietti tipici cinesi, i grandi centri commerciali e le impalcature di bamboo. Si, avete letto bene, le impalcature dei palazzi sono realizzate con le canne di bamboo.
Le scale mobili si possono prendere in diversi punti, in molte vie si trovano i cartelli rosa con le indicazioni e si possono raggiungere facilmente con una/due rampe di scale.

A circa metà percorso è possibile ottenere un piccolo bonus sulla Octopus Card perché utilizzando le scale non si é inquinato l’ambiente.
Arrivati in cima alle scale, scendiamo e ritorniamo per le strade di questa metropoli. Ogni angolo è una scoperta, in ogni salita o discesa si possono trovare dei mercatini, alcune vie decorate con le lanterne.

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Photo Credit: Eli and Fabi

Decidiamo di cercare il bellissimo Mo Mo Temple. Un tempio buddista nascosto tra i palazzoni della modernità, dopo alcuni minuti di cammino lo troviamo. La facciata è molto sobria con un cancello verde. È il nostro primo tempio buddhista e siamo emozionatissimi. All’interno un tripudio di rosso, oro e incenso, statue giganti e gente che prega.

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Photo Credit: Eli and Fabi
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Photo Credit: Eli and Fabi

Proseguiamo tra le strade di Hong Kong Island che ci ricordano un po’ Londra. Ogni tanto attraversiamo un mercatino (un’angolino cinese) e ci perdiamo tra i colori e i profumi. Sulla strada verso la stazione della metro, capitiamo in un bellissimo giardino sopraelevato con tanti fiori colorati.
Come vi abbiamo detto non siamo amanti della cucina cinese, e per il nostro primo pranzo in Cina cerchiamo qualcosa di famigliare per Little Girl, e l’unico fast food occidentale che troviamo è il Mc Donald’s. La pulizia all’interno non è il massimo, il locale è superaffollato, ma Little Girl è tranquilla e nonostante sia un po’ frastornata dal Jet Lag ha una gran fame.
Dopo il pranzo, andiamo a prendere la camera in hotel e dopo un breve riposo ci incamminiamo nella zona di Mong Kok, secondo noi una delle più belle della città.
Mong Kok è un tripudio di colori, profumi, mercati e gente. Una zona affollatissima e molto caratteristica. Qui si trova la parte più autentica, più cinese.

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Photo Credit: Eli and Fabi

Facciamo un giro tra i vari mercati: frutta e verdura, carne, pesce, vestiti, oggetti vari e pesci rossi. Si, c’è il mercato dei pesci rossi. Il Ladies Market è uno dei più famosi e insieme agli altri sono aperti fino alla sera tardi. Abbiamo avuto la fortuna di vedere questo luogo anche la sera ed è ancora più bello.
To be continued…

Eli and Fabi On the Road

5 pensieri su “3 giorni ad Hong Kong: tra modernità e tradizione, il nostro diario di viaggio – Giorno 1

  1. La prossima volta che venite vi offro una pasta io! Il Mac non e’ proprio il massimo! Vi avrei mandato da Motorino che fa pizza e pasta ma ero in Italia quando siete venuti e mi e’ scappato di mente!

    1. Hai ragione, la prossima volta cerchiamo di beccarci. Pensa che siamo andati anche a mangiare all’Ikea pur di far mangiare la piccola (anche se lei ha mangiato anche i ravioli al vapore) 🙂

  2. C’è praticamente qualcosa da fare e/o vedere ad ogni angolo! Che meraviglia! Tra templi, scale mobile e quant’altro credo che Hong Kong non deluda per niente!

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